Carpi, 1° aprile 2019

 

«I costi per Aimag sono aumentati, lo hanno ammesso gli stessi vertici dell'azienda scrivendolo anche a bilancio preventivo 2019, principalmente a causa del crollo dei prezzi di vendita delle materie prime secondarie (carta e plastica); ma Atersir ha deciso di lasciare invariata la Tari. Come? Trasferendo 800.000 euro di costi agli anni successivi per non far uscire un segno più nelle tariffe agli utenti». Lo spiega Monica Medici, candidata sindaco a Carpi per il Movimento 5 Stelle, illustrando le motivazioni che hanno portato all'astensione del gruppo M5S in consiglio al momento del voto sull'articolazione della Tari per il 2019.

«Io sono abituata, per la professione che svolgo, a leggere bilanci ogni giorno e qui emerge un "balletto" di cifre che ha tanto il sapore della mossa elettorale. Non aumentando le tariffe dei servizi, si tengono buoni i cittadini che vanno al voto e quando, nei mesi scorsi, sono state fatte certe valutazioni ritengo che si sia considerato anche questo - prosegue Medici - Sta di fatto che ci sono due voci che fanno molto pensare. I conguagli degli anni precedenti ci "regalano" più di mezzo milione di euro e, con quella che è stata chiamata "postergazione dei costi ad annualità successive", si spostano 800.000 euro di spese agli anni a venire. Così se ne dovrà occupare per forza chi verrà dopo e magari, se sarà qualcuno che oggi è all'opposizione, gli si addosserà la colpa di un eventuale aumento della Tari. Ritengo questo un modo sconsiderato di fare politica, una modalità che non mette al centro il cittadino, ma lo usa. Un'amministrazione deve poter essere in grado di agire in modo adeguato, lungimirante, efficace, pertinente, non puntare a consolidare le proprie posizioni di potere».

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