Revocata dal Consiglio la delibera dopo un parere contrario della Corte dei Conti regionale

Il Consiglio comunale di Carpi nella sua seduta di ieri, giovedì 12 maggio, ha revocato una delibera da esso stesso votata all’unanimità il 18 febbraio scorso e che riguardava il Regolamento del Baratto amministrativo.

Previsto all’interno del decreto Sblocca Italia del 2014, il Baratto amministrativo consiste nella capacità di onorare i propri debiti verso l’amministrazione in modo particolare: ad esempio chi è in difficoltà economica e non riesce a pagare al Comune tributi come Tasi e Tari può tramutare questa somma in una prestazione di pubblica utilità. In pratica ore di lavoro, per pulire o fare manutenzione ad aree verdi, piazze, strade, o realizzare interventi di decoro urbano o infine recuperare aree ed edifici inutilizzati. La prestazione è volontaria, spontanea e gratuita. Il Comune nel Bilancio Preventivo 2016 aveva già previsto uno stanziamento di 30 mila euro per questa voce.
Nel marzo scorso però la Corte dei Conti sezione Emilia Romagna ha pubblicato un suo parere su questa materia (richiesto dal Comune di Bologna) e dal quale si evince come il Baratto non possa essere utilizzato in via alternativa per pagare tributi comunali, in particolare Tares 2013 e Tasi e Tari 2014-15, da parte di cittadini che abbiano già ricevuto un avviso definitivo di accertamento per debiti tributari. “Noi per preparare il Regolamento ci eravamo basati su note interpretative Ifel – ha spiegato in aula il Dirigente del settore Finanze, Bilancio e Controllo di gestione del Comune Antonio Castelli – ma la Corte dei Conti non ritiene ammissibile questa possibilità al nostro articolo 3, sia perché si renderebbe problematico l’equilibrio di Bilancio sia perché non c’è inerenza tra l’agevolazione tributaria e l’attività svolta grazie al Baratto amministrativo dal cittadino debitore, visto che il debito è precedente all’approvazione del Regolamento su questa possibilità”.
Molto critica sulla scelta del Comune di fare ‘marcia indietro’ sul Regolamento si è detta la consigliera del Movimento 5 Stelle Monica Medici: “non ci sono a mio parere gli elementi per cancellare questo Regolamento – ha detto – Questo è un parere, non una sentenza, bastava introdurre una movimentazione finanziaria che vede un pagamento contestuale all’incasso da parte del cittadino, magari tramite un’associazione per la quale il debitore lavora gratis. Lo stesso Codice degli Appalti allarga la possibilità del Baratto amministrativo a tutti gli enti. Si è cercato un pretesto per non dare attuazione a questa cosa, è solo volontà politica non un atto dovuto, questo Comune non ha a cuore il problema”.
E se il capogruppo di Carpi Futura Giorgio Verrini ha spiegato nel suo intervento come questa decisione della Corte dei Conti butti acqua sul fuoco sull’entusiasmo che aveva smosso l’approvazione del Regolamento la collega Federica Boccaletti del Pd ha invece dal canto suo affermato come la revoca della delibera sia una “soluzione tecnica necessaria. In attesa di nuove soluzioni siamo pronti a ridiscuterne, la volontà politica di andare avanti rimane”. Eros Gaddi (M5S) ha poi ribadito come il parere della Corte dei Conti non sia vincolante e come si possano chiedere alla Corte stessa “verifiche su soluzioni praticabili alternative per velocizzare l’approvazione di questa delibera, visto che ci sono risposte da dare in fretta ai bisogni dei cittadini in difficoltà”.
E dopo che il consigliere Pd Marco Reggiani ha ribadito che è necessario attendere indicazioni maggiori e chiarificatrici sulla materia il Dirigente Castelli ha ripreso la parola per sottolineare come l’unica linea interpretativa per ora sia quella della Corte dei Conti regionale e come la proposta della consigliera Medici sia difficile da applicare, visto che si prefigurerebbe una situazione con un rapporto di lavoro/servizio tra cittadino e pubblica amministrazione. Dopo che il consigliere del M5S Luca Severi ha invece sottolineato positivamente la posizione del Pd espressa dalla collega Boccaletti “diversa da quella che ci era stata presentata in Commissione” il Sindaco Alberto Bellelli ha voluto chiarire che è necessario avere un quadro certo per una sicura applicazione di questa opportunità, anche da parte del Governo, e come debba comunque essere rispettato il lavoro degli uffici comunali che nei mesi scorsi hanno approntato il Regolamento. Il consigliere Francesco Lodi (Pd) ha poi dato una sua interpretazione del Baratto amministrativo “che non vorrei che diventasse una scusa per chi vuole trovare un modo per non pagare le tasse e non invece un modo per premiare chi è attivo e si dà da fare a favore della comunità”. L’assessore al Bilancio Cesare Galantini ha infine chiuso il dibattito sulla delibera rigettando “i retropensieri politici su questa materia. Ero diventato un grande sostenitore di questo tema e gli uffici hanno lavorato duro per preparare il Regolamento che il Consiglio ha poi approvato all’unanimità a febbraio. Gli stessi Revisori dei conti comunali ci hanno chiesto di revocare questa delibera”.
La delibera di revoca è stata votata da Pd, Forza Italia e Fratelli d’Italia-An, astenuto il gruppo di Carpi Futura, contrario il Movimento 5 Stelle.

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