Descrizione
Sarà affidata, tramite bando, a società e associazioni sportive la gestione dei sette impianti sportivi di proprietà del Comune di Carpi la cui concessione scade nel corso del 2025. Gli impianti sportivi comunali interessati sono il campo da calcio Dorando Pietri, l’impianto sportivo polivalente Frignani di Fossoli, l’impianto di atletica leggera Dorando Pietri, la palestra della scuola Alberto Pio, la palestra dell’istituto Vallauri, la palestra Vezzelli di via don Minzoni e la palestra della Solidarietà di viale dell’Industria.
Le modalità dell’affidamento in gestione degli impianti sportivi comunali non a rilevanza economica sono stabilite dalle linee di indirizzo, approvate nei giorni scorsi dalla Giunta del Comune di Carpi, che prevedono la concessione degli impianti ad associazioni e società sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni. La scelta di aprire i bandi per l’affidamento dei singoli impianti solo a enti non a fini di lucro, come sottolinea l’assessora allo Sport Mariella Lugli, “va a beneficio di tutta la collettività e garantisce a tutti la possibilità di accedere all’attività sportiva. Affidando gli impianti a chi, di fatto, li utilizza – prosegue l’assessora – vogliamo, inoltre, valorizzare la qualità del progetto sportivo e del lavoro che svolgono le associazioni, animate da passione, capacità e attenzione ai valori sociali e protagoniste nell’attuazione e diffusione della pratica sportiva”.
In base alle linee di indirizzo, la selezione dei soggetti ai quali affidare la gestione degli impianti avverrà attraverso la pubblicazione di un apposito avviso per la manifestazione di interesse. Per accedere, le associazioni dovranno essere iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche (Rasd) e aderire alla Carta etica dello sport. L’affidamento sarà formalizzato dalla firma di una convenzione che stabilisce che i soggetti gestori dell’impianto si assumano l’impegno di promuovere per tutta la cittadinanza, con particolare attenzione alle categorie più fragili come anziani e persone con disabilità, la pratica sportiva come strumento di benessere individuale e collettivo, di crescita personale e di aggregazione sociale oltre al suo valore ludico e ricreativo.
Il gestore dovrà, inoltre, garantire l’iscrizione a campionati e tornei, in particolare giovanili, della disciplina per la quale l’impianto è omologato o specificamente vocato; ampliare gli spazi della palestra o del campo in risposta alle richieste da parte delle associazioni; assicurare pari opportunità alle altre associazioni sportive ed enti di promozione che usufruiscono dell’impianto, in modo che l’espansione di una società non avvenga a scapito di altre in termini di concreta disponibilità degli spazi; sostenere la ricchezza dell’offerta sportiva salvaguardando anche le discipline che, per numero di tesserati, sono meno diffuse; favorire modalità gestionali che valorizzino la collaborazione e l’integrazione tra vari soggetti e favorire la gestione integrata e sinergica degli impianti che possono ospitare più attività sportive e di quelli che, se gestiti singolarmente, non sarebbero appetibili per il mondo sportivo; dovrà, infine, riservare un congruo numero di giornate a disposizione dell’amministrazione comunale per lo svolgimento di attività istituzionali o patrocinate.
L’affidamento avrà una durata standard di dieci anni per consentire al gestore di programmare e sviluppare le attività e per favorire l’adeguamento della struttura organizzativa del gestore stesso al quadro normativo definito dalla recente riforma dello sport. Nell’ambito dell’affidamento, inoltre, il Servizio Sport e benessere del Comune potrà fissare un monte ore, fino a un massimo del 30 per cento delle ore settimanali disponibili, per l’utilizzo da parte di terzi dell’impianto.
Nella seconda parte, le linee di indirizzo prevedono la possibilità per le società e le associazioni sportive dilettantistiche di presentare proposte di rigenerazione, riqualificazione e ammodernamento degli impianti che saranno valutate dal Comune in un’ottica di partenariato pubblico/privato. I progetti proposti dovranno riguardare prevalentemente l’efficientamento, anche in termini ambientali, degli impianti energetici o di servizio; interventi di riqualificazione edilizia e tecnica che vadano oltre la manutenzione straordinaria; interventi di ammodernamento che mirano a rendere la struttura più idonea ad assicurare funzionalità coerenti con le esigenze contemporanee e future.