Cinzia Caruso
Assessore Finanze e Bilancio, Affari Generali, Servizi Demografici, Sistemi Informativi, Personale

stemma Citta' di Carpi

file .pdf Scarica la relazione al bilancio di previsione 2012

Non è semplice iniziare la relazione che illustra il bilancio del nostro comune per l'anno in corso e per il prossimo triennio perché tutt'altro che semplice si presenta il quadro di riferimento nel quale ci troviamo.
Tutti i presupposti e le condizioni che normalmente si verificano per la redazione dei bilanci dei comuni sono stati rovesciati, sovvertiti, i tempi slittati inesorabilmente in avanti, e cosa assolutamente mai successa: la proroga al 30 giugno era già stata decisa e formalizzata ad inizio anno.
Non è usuale che il consiglio comunale sia chiamato a votare il bilancio preventivo a fine marzo dell'anno al quale si riferisce…se la prassi anche consolidata di tanti comuni è quella di votare i rispettivi preventivi ad anno ampiamente inoltrato per Carpi ciò sta significando per la prima volta nella sua storia "esercizio provvisorio".
L'anno che si è da poco concluso ha visto il vorticoso susseguirsi di manovre su manovre, ancora non erano convertite in legge dal parlamento che già venivano modificate e riscritte sotto forma di ulteriori decreti correttivi, nelle norme sostanziali ivi contenute, nelle misure previste e ancor di più nella progressiva crescita dei sacrifici imposti che soprattutto gli enti locali devono sopportare.
La crisi economica tutt'ora in corso e la inedita e senza precedenti situazione dei conti pubblici nazionali ha di fatto proiettato queste storture ad altri livelli istituzionali avvicinandosi sempre più ai comuni, e quindi ai cittadini, in quanto ad effetti prodotti, di fatto allontanandosi dai centri decisionali che hanno contribuito a provocarla.

RIDUZIONE DEI TRASFERIMENTI

Mai come in questi ultimi anni i comuni si sono trovati a dover fronteggiare una situazione così difficile dal punto di vista economico e finanziario, situazione resa ancor più insostenibile per la modalità suddita di interazione con gli enti locali portatori di inefficienze di malgoverno e di sprechi indistintamente (a dire il vero qualche distinguo c'è stato anche se di dubbia opportunità se non anche di dubbia legittimità) quasi come non fossero più considerati degni di essere parte fondante dell'architettura costituzionale ed istituzionale del nostro paese.
Le 5 manovre che si sono succedute hanno prodotto effetti che in parte sono stati debitamente quantificati, altri che non sono ancora quantificabili e che comunque si sovrappongono, si aggiungono stratificandosi a quelle precedenti.
Per avere un quadro di riferimento possiamo dire che mentre il debito pubblico dello stato Italiano ammonta a circa 1935 miliardi di € quello degli enti locali, certificato in calo da Standard & Poor dal 2009, ammonta a 115 miliardi: meno del 6%. Se lo stato ha contratto debiti per circa 33.000 € per ogni cittadino italiano il comune di Carpi ne ha contratti 593. Ciò che crea realmente la differenza è che, giustamente, i comuni possono indebitarsi solo per effettuare nuove opere e quindi il debito contratto è facilmente verificabile da parte dei cittadini, mentre non si può dire lo stesso del debito nazionale.
A livello nazionale il comparto enti locali ha nell'ultimo anno contribuito al risanamento dei conti pubblici per 7 miliardi di € a cui si aggiunge il 1,5 previsto dal decreto salva Italia.
Traducendo questi sacrifici a livello locale possiamo dire che nel biennio i tagli diretti hanno pesato per oltre 5.400.000 € ( di cui 3,6 milioni 2012 su 2011 che sommati ai tagli indiretti imposti alle Regioni, si veda ad esempio l' azzeramento del fondo nazionale non autosufficienza e fondo sociale per l'affitto solo per fare un paio di esempi, a loro volta riversati sui comuni, si raggiunge la ragguardevole cifra di oltre 6,5 milioni di € ( 93€ sottratti ad ogni cittadino carpigiano)
La situazione tuttavia pur nella sua gravità è suscettibile di ulteriori e consistenti modifiche. Come è stato più volte rimarcato sia in sede di commissione consiliare competente che in tutti gli incontri pubblici effettuati; solo quando sarà nota la quantificazione del Fondo sperimentale di Riequilibrio la situazione potrà considerarsi stabile ed in caso di necessità si potrà provvedere ad un adeguamento del bilancio.
Nell'inesorabile certezza degli ammanchi innanzidetti e nell'incerta quantificazione di ulteriori ammanchi, i punti cardine presi a riferimento per la predisposizione del Bilancio sono stati la convinta intenzione di voler mantenere il livello quantitativo dei servizi alla persona sul territorio (mi riferisco ad esempio del numero dei posti negli asili nido e alla copertura del 100% delle richieste nelle scuole materne, oltre che delle strutture protette per anziani e più in generale delle risorse destinate all'assistenza ai soggetti fragili). Particolare attenzione dovrà essere maggiormente dedicata alle situazioni di perdita del lavoro all'interno delle famiglie con l'obiettivo di rendere sempre più efficaci gli interventi a sostegno dei cittadini ed efficiente l'utilizzo delle risorse, sia interne che quelle che altri soggetti mettono a disposizione. Dovranno al contempo essere concretamente adeguati anche gli strumenti e le modalità di attribuzione degli aiuti per poter offrire sostegni maggiormente rispondenti.
Se per qualcuno la spending review è una novità degli ultimi tempi per questa amministrazione la rivisitazione e il contenimento della spesa nei diversi settori sono una modalità di lavoro ormai consolidata, così come dimostrano i dati che seguono.
Il bilancio per quanto riguarda la parte corrente si attesta a 48.477.000 € di spesa in calo di oltre 10 milioni rispetto al 2009, prendendo invece in considerazione il consolidamento dei livelli di spesa con la quota parte trasferita all'Unione il trend passa dai 65 milioni del 2009 ai 57.400.000 € del 2012, che si sono tradotti in una diminuzione dei livelli di spesa dell'ente consolidati con quelli dell'Unione direttamente afferenti il nostro territorio di oltre il 13% nonostante nello stesso lasso si sia proceduto all'ampliamento consistente di alcuni importanti servizi, mi riferisco ad esempio all'aumento di 40 posti negli asili nido e degli oltre 100 posti di scuola dell'infanzia ai quali si è fatto fronte.
I tagli imponenti si sommano a vecchi e nuovi vincoli ai quali i comuni si dovranno attenere.
Ricordo tra gli altri i vincoli di progressiva riduzione dei costi del personale imposti agli enti locali, e ai dipendenti stessi che vedono fermi i loro scatti stipendiali da maggio 2010, la limitata facoltà di assumere personale che i comuni hanno: è consentita la sostituzione dei dipendenti cessati (per dimissioni o pensionamento) limitatamente nella misura del 20% rispetto all'anno precedente ( 2 unità di personale per il 2012).
Credo sia superfluo rimarcare le evidenti storture provocate da un provvedimento come questo quando sono applicate ad un ente che ha correttamente dimensionato il proprio organico in rapporto ai servizi che intende erogare.
Con l'eccezionalità della situazione ci siamo resi conto di quanto fosse necessario da subito un confronto aperto e trasparente con le parti sociali, con le associazioni rappresentative delle categorie economiche e quanto fosse parimenti fondamentale un'informazione altrettanto chiara nei confronti dei cittadini. Oltre al consolidato percorso istituzionale, abbiamo ritenuto opportuno informare la città nel modo più capillare possibile presentandoci alla città in modo compatto; ad ogni incontro era presente almeno metà della giunta.
Sette incontri nelle sette frazioni del comune di Carpi, un incontro dedicato al volontariato, uno dedicato ai centri di promozione sociale, un'assemblea cittadina oltre alle interviste davanti al municipio ( ringrazio per questo i giornalisti che hanno risposto positivamente al nostro invito contribuendo a rendere la comunicazione delle scelte del bilancio maggiormente chiare ai cittadini), ci hanno permesso di incontrare più di 550 cittadini, che hanno partecipato attivamente: sono stati oltre 82 quelli che sono intervenuti facendo domande sollevando critiche e obiezioni, chiedendo chiarimenti o anche solo per dire la loro opinione.
Gli argomenti maggiormente affrontati dai nostri concittadini hanno riguardato i temi più diversi: inevitabili e tantissime le domande e le richieste di informazioni e chiarimenti in merito all'IMU, la situazione in merito ai servizi scolastici e al cantiere della nuova scuola media di Cibeno, la sanità carpigiana e l'assistenza sociale e in particolare il problema dei problemi: il lavoro ed infine la casa.
Ha suscitato parecchia attenzione il tema dell'evasione fiscale e del nuovo ruolo che l'ente locale è chiamato a svolgere in merito segno evidente del cambio di passo registrato e, credo io, di una nuova sensibilità e atteggiamento nei confronti di chi non è più considerato un furbo ma sta iniziando ad essere percepito come colui che non facendo il proprio dovere costringe gli altri a farlo anche per lui. Positivi i dati della collaborazione con agenzia delle entrate che proseguiranno e che per il 2011 hanno permesso all'agenzia di accertare imposte evase su segnalazione dell'Ente per 770.000€ dei quali il Comune beneficerà in misura del 30%.
Ci siamo "messi in Piazza" perché riteniamo che i cittadini abbiano il diritto e per certi versi anche il dovere, di conoscere e di essere informati.
Non ci sono state a nostro avviso le condizioni per una partecipazione nel senso classico del termine il cd (e qualche volte abusato e sovradimensionato in quanto ad aspettative suscitate ) "bilancio partecipato" ma il contatto di questa amministrazione con i cittadini non si limita, e mai si è limitato alla sola fase di approvazione del bilancio. Il confronto continuo di questa amministrazione con i cittadini cos'altro è se non partecipazione alle scelte dell'amministrazione stessa?

INVESTIMENTI E PATTO DI STABILITA'

In questa situazione in cui ogni livello istituzionale deve fare la propria parte vorrei ricordare gli sforzi già imponenti sostenuti dai comuni anche in questi ultimi anni. Se l'Italia ha rispettato finora il patto di stabilità, che già da qualche tempo ha perso per strada il secondo connotato inizialmente previsto quello della crescita, lo ha fatto anche grazie ai positivi saldi di comuni province e regioni.
Nell'ultimo triennio abbiamo assistito ad un inasprimento consistente degli obiettivi che il patto di stabilità ci impone e che per Carpi incrementano di 7.971543 € dal 2009, con un peggioramento rispetto allo scorso anno dell'82%. Per il 2012 le novità introdotte riguardano l'attribuzione degli obiettivi di patto in base alla virtuosità misurata mediante valutazione ponderata dei seguenti 4 parametri:
a)rispetto del patto
b)autonomia finanziaria
c)equilibrio di parte corrente
d)rapporto tra riscossioni e accertamenti di parte corrente

Sono confermate per l'anno in corso le disposizioni in materia di patto regionalizzato "verticale ed orizzontale" grazie alle quali le province e i comuni possono beneficiare di maggiori spazi finanziari ceduti, rispettivamente dalla regione e dagli altri enti locali.
Ricordo che Carpi ha beneficiato di questa "capacità di spesa ceduta dalla rer" per il raggiungimento degli obiettivi di patto del 2011 per 1,5 milioni di €. Giova ricordare che a livello nazionale il peso degli investimenti delle Amministrazioni locali considerando anche le regioni, sul totale degli investimenti pubblici è pari al 73% circa (fonte relazione annuale 2010 Banca d'Italia)
I pagamenti di spese di investimento effettuati nel primo semestre 2011 dai comuni maggiormente rappresentativi della rer (comuni capoluogo e superiori a 30.000 abitanti) hanno fatto registrare una diminuzione complessiva pari al 31% rispetto allo stesso periodo del 2010 confermando il trend in diminuzione evidenziato negli ultimi anni.
Il patto così com'è formulato ha dimostrato di avere un effetto depressivo sul livello degli investimenti degli enti locali ed è per questi motivi che l'Anci ha proposto una sua sostanziale rivisitazione che mi auguro venga presto accolta.
Carpi grazie anche alla possibilità inserita nello statuto dell'Unione Terre d'Argine che prevede la possibilità di effettuare investimenti inerenti le materie conferite e alla puntigliosa tempificazione degli investimenti previsti ha potuto continuare ad investire e a pagare gli investimenti effettuati. Tanti gli investimenti effettuati in edilizia scolastica ma non solo, mi riferisco per esempio anche alla sopraelevazione della struttura per anziani il Carpine in fase di ultimazione che consentirà di ampliare i posti a disposizione di ulteriori 22 unità, consentendo al territorio di avere finalmente anche posti di Rsa (elevata attività assistenziale) che, unitamente alla presenza del turno infermieristico notturno permetteranno a Carpi di raggiungere lo stesso standard di servizi già presente in tutti gli altri distretti della provincia.
Per quanto attiene gli investimenti, l'anno in corso vedrà il completarsi degli investimenti già previsti e finanziati dai bilanci precedenti, mentre maggiore attenzione verrà data alla complessiva opera di manutenzione degli investimenti fatti in passato. Spazio agli investimenti di privati e partenariato pubblico/privato.

Un piccolo memento in merito alle conseguenze in caso di eventuale sforamento del patto di stabilità sono previsti: la riduzione del Fondo Sperimentale di Riequilibrio in misura pari allo sfondamento registrato, forti limiti all'impegno per spese correnti, divieto di ricorrere all'indebitamento per finanziare gli investimenti, il divieto di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, riduzione delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza degli amministratori. In caso di messa in atto di comportamenti elusivi del patto, cioè per comportamenti che pur legittimi, risultino intenzionalmente e strumentalmente finalizzati ad aggirare i vincoli di finanza pubblica sono previste sanzioni pecuniarie fino a 10 volte l'indennità di carica percepita per gli amministratori e fino a tre mensilità del trattamento retributivo per il responsabile del servizio economico-finanziario.
Se, e questa è una provocazione, anche i responsabili politici e tecnici degli altri livelli istituzionali, e qui mi riferisco al livello nazionale, fossero sottoposti alle stesse conseguenze e alle stesse sanzioni previste credo ci troveremmo in tutt'altra situazione.

BILANCIO IN PAREGGIO E IN EQUILIBRIO

Il raggiungimento del pareggio di bilancio è stato reso maggiormente difficoltoso non soltanto dai tagli ai trasferimenti ma anche da aggravi consistenti di spesa spesso non corrispondenti a concomitanti aumenti di servizi erogati…(esempio assicurazioni, energia, carburanti, eventi imprevisti, l'eccezionale nevicata è costata 350.000 €, esempio dell'IVA aumentata al 21% da settembre 2011 e che si tradurrà in circa 200.000€ di spesa in più, un ulteriore esempio ampiamente trattato in commissione è rappresentato dall'appesantimento della bolletta elettrica pur in presenza di un minore consumo di kilowattora impegnati e maggiori aree da illuminare dovuto al completamento di nuovi comparti urbanizzati, di fatto abbiamo assistito alla sterilizzazione dei positivi effetti dell'efficientamento energetico dovuto ai costanti investimenti effettuati.
Con la fiscalizzazione dei trasferimenti poi si sono "trasformati" in entrate proprie quelli che fino ad un minuto prima erano iscritti in bilancio come trasferimenti dello stato , contribuendo a falsare quella che in realtà è ancora la vera natura di quei fondi, trasferimenti, e di conseguenza andando a falsare gli indicatori di autonomia e dipendenza finanziaria degli enti locali. Per dare un ordine di grandezza stiamo parlando di circa 10,5 milioni di €.
In progressiva continuità con il percorso iniziato nel 2009 gli oneri di urbanizzazione (pur continuando ad essere prevista la possibilità di un parziale utilizzo per il finanziamento della parte corrente) vengono interamente destinati al finanziamento della parte investimenti. Il bilancio di parte corrente risulta così in equilibrio non essendo previste poste in entrata di carattere straordinario che la finanziano.

SBLOCCO DELLA LEVA FISCALE

Dopo anni viene sbloccata la leva fiscale per gli enti locali; lo stato centrale riconcede potestà impositiva che arriva però in un momento in cui i cittadini carpigiani stanno già pagando un alto prezzo alla crisi tuttora in atto.
Lo sblocco dell'addizionale IRPEF (dl 138/2011) consente variazioni di aliquota differenziate utilizzando gli stessi scaglioni di reddito stabiliti dalla norma nazionale. L'amministrazione ha deciso di NON incrementare le aliquote in vigore dal 2007 per non pesare ulteriormente soprattutto sui cittadini lavoratori dipendenti e pensionati, così come si è deciso di NON istituire l'imposta di soggiorno (variabile da un minimo di 1€ ad un max di 5€ ogni pernottamento effettuato nelle strutture ricettive del comune di Carpi per non incidere negativamente sul livello di attrattività del nostro territorio, su quella nicchia di turismo faticosamente conquistato legato agli eventi culturali del territorio, ai luoghi di pregio recuperati, alle eccellenze enogastronomiche ecc..)
Il decreto Monti anticipa l'introduzione dell'IMU inizialmente prevista per il 2014 e prevede la contestuale abolizione dell'ICI.
Le aliquote proposte sono: 5 per mille della rendita catastale per le prime case (sono previste detrazioni raddoppiate rispetto all'Ici: 200 euro di detrazione fissa a cui si aggiungono 50 € per ogni figlio minore di 26 anni convivente fino ad un massimo di 600 € di detrazione complessiva), 9 per mille l'aliquota ordinaria, sono state previste agevolazioni sugli immobili locati con contratto concordato, 8.6 per mille, medesima aliquota agevolata è prevista per gli immobili produttivi di proprietà.
Sarà applicata l'aliquota massima consentita , vale a dire il 10,6 per mille, ai cosiddetti immobili a disposizione. L'imu costituisce l'unica imposta ordinaria per questo tipo di immobili che sono di conseguenza esclusi dalla base imponibile irpef. La disciplina imu amplia la categoria degli immobili sfitti usando la dizione "immobili a disposizione" andando sostanzialmente ad includere anche gli immobili invenduti delle imprese giocando quindi un ruolo di volano al mercato immobiliare o al mercato degli affitti.
Per incentivare il progetto La Casa nella Rete dell'Unione Terre d'Argine è prevista un'aliquota ridotta pari al 5 per mille, la stessa prevista per la 1^ casa.
Per quanto attiene i fabbricati strumentali all'attività agricola Carpi applicherà l'aliquota minima applicabile pari all'1 per mille. Di questo argomento il consiglio comunale ha già avuto modo di dibattere la scorsa settimana, e ne è, a mio avviso, scaturito un dibattito positivo e propositivo. Sono emerse e continueranno ad emergere anche nelle prossime settimane tutte le criticità di una disciplina normativa sovente non chiara e per certi versi non esaustiva.
Nell'approntare il regolamento IMU ci siamo attenuti alle norme all'oggi in vigore: ciò che la norma ci ha consentito lo abbiamo quindi ritenuto meritevole di tutela e quindi applicato, ciò che non possiamo e non vogliamo fare è sopperire alle lacune, alle incertezze normative che inevitabilmente stanno emergendo. Queste lacune non possono trovare una loro risoluzione in un'applicazione fantasiosa, diversa comune per comune inserendo forzature di dubbia legittimità all'interno dei regolamenti comunali che disciplineranno l'imu con l'evidente paradosso che si potrebbero aversi interpretazioni sostanzialmente difformi in comuni viciniori. Ciò che è necessario è una scrittura o riscrittura della norma che valga in modo chiaro ed equo per tutto il territorio nazionale e per questo di esclusiva competenza del legislatore.
Le rendite catastali non subiscono modifiche (operazione che prima o poi dovrà a mio avviso essere affrontata dall'esecutivo) per converso subiscono un consistente aumento i moltiplicatori, anche se in modo diversificato a seconda della categoria catastale di appartenenza dell'immobile, generando un conseguente importante appesantimento dell'imposizione.
Il prelievo fiscale subirà un forte incremento attraverso un tributo definito comunale anche se una rilevante quota del gettito IMU, prossima al 42% del gettito calcolato ad aliquota di base verrà riversata nelle casse dello stato.
Per Carpi le stime complessive del gettito IMU previsto sono di 32.650.000€ la quota di gettito che andrà allo stato è pari arrivano a 11.250.000€.
L'aumento del gettito rispetto all'ICI applicata fino al 2011, non aumenta pertanto la disponibilità finanziaria dell'Ente e in caso di incremento di gettito questo viene interamente compensato dalla diminuzione del trasferimento assegnato al comune tramite il fondo sperimentale di riequilibrio.
L'adeguamento tariffario previsto per il 2012 per i servizi comunali è generalmente legato al livello di inflazione programmato 3%.
Proseguiremo nell'anno in corso ad ulteriori importanti conferimenti di funzioni e di settori del Comune all'Unione delle Terre d'Argine . Riteniamo strategicamente importante continuare con il conferimento dei servizi di staff rimasti in capo agli enti: ragioneria, economato e tributi che consentiranno, come abbiamo avuto modo di constatare con i settori trasferiti in passato, di rendere maggiormente efficienti le risorse finanziarie, strumentali ed umane a disposizione.
Per quanto riguarda nuove fonti di entrata su cui l'ente potrà fare affidamento nei prossimi mesi rientra la costituzione della nuova farmacia in merito alla quale l'attenzione dei settori preposti dovrà essere maggiormente incisiva. E' arrivato il momento per ottenere finalmente il concretizzarsi di questa opportunità, non solo per l'ente in quanto fonte di entrata ma anche e soprattutto per i cittadini vista l'ampia gamma di possibili servizi complementari che lì potranno avere luogo.
In conclusione: le modalità di confronto con i soggetti portatori di interessi si sono fatte più intense e ripetute, forte è stato il bisogno istituzionale di confrontarsi e condividere la difficile situazione di partenza per la costruzione di questo bilancio, consapevoli del fatto che al di là del cosiddetto gioco delle parti è in momenti come questo che risulta fondamentale riappropriarsi ciascuno del proprio ruolo e della propria responsabilità.
Ed è proprio perché non vogliamo sottrarci alla nostra responsabilità di amministratori che dovremo traghettare questa città in questo difficile passaggio per poterle donare opportunità nuove diverse in una prospettiva che non può fermarsi all'oggi e non può nemmeno limitarsi al domani ma deve poter andare oltre. Dobbiamo poter consegnare agli amministratori, e ancor più ai cittadini di domani, un comune riorganizzato, correttamente dimensionato che sia motore e supporto per tutti quei servizi che debbono continuare ad essere patrimonio dell'intera collettività.

 

Dottoressa Cinzia Caruso
Assessore al Bilancio
Comune di Carpi

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