Il testo della lettera che il primo cittadino consegnerà al Pontefice al suo arrivo in città

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Il Sindaco Alberto Bellelli domenica 2 aprile accoglierà Papa Francesco al suo arrivo in elicottero nella nostra città.
In questa occasione oltre a porgere il suo benvenuto al Pontefice a nome dell’intera comunità carpigiana gli consegnerà una pergamena che riporta il testo della lettera che qui sotto riportiamo.

La Sua presenza nella nostra città, nella nostra piazza, è una grande gioia oltre che un grande onore. Una visita che sottolinea la rinascita del nostro territorio a partire dall’edificio sacro più importante della Diocesi, la Cattedrale dell’Assunta. Un momento altamente simbolico per tutti i cittadini, credenti e non. Carpi è una comunità che vorrei provare, in due parole, a descriverLe, partendo da quelle scosse del maggio di cinque anni fa. Tutti, in quei momenti, nessuno escluso, si sono rimboccati le maniche per aiutare chi aveva perso la casa, l’azienda, o aveva paura di rientrare nella sua abitazione, o necessitava di una parola di conforto, di un piatto di minestra, di una coperta. Tanto è stato fatto in questi cinque anni, molto è ancora da fare a partire dalla ricostruzione delle abitazioni private, ma la direzione è quella giusta e la perseguiamo con determinazione.
In quei difficili giorni Carpi ha dimostrato davvero di essere una comunità, con le sue tante associazioni di volontariato e una solidarietà diffusa che è ancora tanto presente ed è elemento costitutivo della sua identità. Così come nella sua storia è un segno fondamentale la memoria del suo recente passato, rappresentato dall’ex Campo di concentramento di Fossoli: la Medaglia d’Oro al Valor civile che spicca sul gonfalone della città è quella d’Argento al Valor militare sono il simbolo del sacrificio delle nostre genti per combattere quell’abominio.
Vorrei testimoniarLe la laboriosità che ha trasformato una terra povera appena pochi decenni fa in una città sviluppata e ricca, dove la ricchezza non si è fermata al solo fattore economico ma ha riguardato anche  quello sociale ed umano. Una città di provincia che oggi vive le sfide della società contemporanea, dalla crisi economica al bisogno di socialità, ma anche una comunità che prova a raggiungere nuovi traguardi senza perdere un punto di vista fondamentale: quello rappresentato dal guardare al mondo gli occhi delle periferie.
Un incontro, quello che Carpi avrà in queste ore con Lei, Santo Padre, che è anche una sfida organizzativa per le strutture ricettive, la viabilità, i dipendenti comunali, i volontari, le forze dell’ordine, la Protezione civile, la sanità. A tutti loro va il mio ringraziamento a nome dell’intera cittadinanza.

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