Tra 50 e 100 le persone che potranno scivolare dalla clandestinità all’illegalità

“Avevamo già capito fin dalle prime battute della discussione su questo provvedimento che il Decreto Sicurezza avrebbe portato conseguenze negative per le amministrazioni locali, spostando sui Sindaci le problematiche relative all’accoglienza e alla definizione giuridica dello status dei richiedenti asilo presenti sul nostro territorio”.

Il Sindaco di Carpi Alberto Bellelli prende posizione, come già fatto da altri suoi colleghi, su uno dei temi più discussi del momento a livello nazionale.
“Già agli inizi di dicembre avevamo scritto come Sindaci dell’Unione delle Terre d’Argine alla Questura per avere i dati delle persone che con questo provvedimento avranno ripercussioni molto pesanti nella loro vita quotidiana: parliamo della mancata iscrizione nelle liste anagrafiche che di fatto impedisce la ricerca di un lavoro, limita l’accesso all’assistenza sanitaria e può determinare l’esclusione dall’inserimento sociale. Il 24 dicembre scorso la Questura – spiega - ci ha detto che nell’ultimo semestre a Carpi sono stati rilasciati 245 permessi di soggiorno per richiesta d’asilo. Solo una parte di queste persone è inserita nei percorsi di accoglienza già in corso in città realizzati assieme ad alcune cooperative sociali. Possiamo stimare che saranno tra le 50 e le 100 le persone che, già presenti sul nostro territorio, potranno trovarsi in difficoltà e, messi ai margini della nostra comunità, potranno scivolare in una dimensione di clandestinità e illegalità. Alimentando così in maniera reale il problema sicurezza, potenzialmente gonfiando il numero di chi lavora in nero, di chi chiede l’elemosina nelle strade, fino ad alimentare fenomeni di microcriminalità”.

“Abbiamo nei giorni scorsi già svolto un incontro del Tavolo Povertà comunale e iniziato a ragionare di potenziali interventi a bassa soglia in collaborazione con altri comuni come Modena per essere pronti ad intervenire, viste anche le temperature rigide di questi giorni, per aiutare chi si trovasse per strada. Penso che il Governo – continua Bellelli - avrebbe dovuto ascoltare i Sindaci e sono d’accordo con i colleghi sul rispetto della legge ma insieme a loro se verranno individuate strade per ammorbidire gli effetti della norma, le percorrerò senza indugio. Il tutto non mi impedisce di sperare che la Corte Costituzionale faccia gli opportuni rilievi di incostituzionalità rispetto a questo decreto. Non è questione di buonismo o razzismo ma di buon senso e di rispetto della Costituzione”.

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