112 mila euro la spesa (da rendicontare) per le operazioni di voto

Nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi di ieri, 21 settembre, è stata ratificata una delibera di Giunta del luglio scorso e che definiva il budget necessario all’effettuazione del Referendum Consultivo (tenutosi il 10 settembre scorso) e le conseguenti Variazioni di Bilancio e al Piano Esecutivo di Gestione 2017-2019. Antonio Castelli, Dirigente del Settore Finanze, Bilancio e Controllo di gestione del Comune, ha spiegato che la cifra in questione, 112 mila euro, derivava per 90 mila euro da Avanzo di amministrazione e per 22 mila euro da uno storno da altri capitoli di Bilancio, in particolare quello sugli straordinari dei dipendenti. “Si tratta di una cifra presunta – ha spiegato - ovviamente visto che la rendicontazione delle spese effettivamente sostenute non è ancora completa, ma pensiamo possa essere un poco più bassa”. Dopo aver replicato ad una domanda della consigliera comunale Anna Azzi (Carpi Futura) che chiedeva maggiori particolari sulle spese sostenute (70 mila euro ad esempio sono stati spesi per noleggio fax e sale, telefoni, vigilanza ai seggi, pulizie e schede elettorali) la consigliera Monica Medici (M5S) ha preso la parola in aula per motivare le sue perplessità sull’ammontare di queste spese, “che sono spropositate, ad esempio per la cancelleria”. Sorpresa per questa cifra è stata espressa anche dal capogruppo di Carpi Futura Giorgio Verrini mentre il collega Roberto Benatti (Forza Italia) ha spiegato che il suo gruppo ripresenterà a breve mozioni per chiedere ad esempio l’abolizione del quorum referendario, l’autorizzazione per i consiglieri comunali di raccogliere le firme e l’obbligo di indicare per i promotori di queste consultazioni il capitolo di bilancio da cui trarre le risorse per organizzare i referendum. Il Sindaco Alberto Bellelli dal canto suo ha chiuso il dibattito domandando ai consiglieri comunali di portare avanti un lavoro di revisione del Regolamento del Comune per la consultazione dei cittadini ed il Referendum consultivo nell’apposita Commissione.
La delibera di Variazione di Bilancio è stata approvata dal Pd, con l’astensione di CF e M5S e il no di Forza Italia.

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