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I documenti audio e video del Centro sul web e in una rassegna di incontri

Il Comune di Carpi possiede un vero e proprio patrimonio che non è composto però da monumenti o da risorse economiche. Si tratta delle attrezzature tecniche, dei documenti audio e soprattutto video che dagli anni Ottanta del secolo scorso ha prodotto il Centro di Documentazione e Comunicazione Audiovisiva della città (CDCA) e la cui anima era Giuseppe, ‘Beppe’, Lodi, scomparso nel 2010. Un patrimonio fondamentale per il nostro territorio e che ha finalmente trovato adeguata conservazione, tutela e valorizzazione. La Giunta comunale ha definito e approvato lo scorso anno un progetto di integrazione dei patrimoni del Novecento del Comune, che confluiscono nel Centro di Ricerca Etnografica dei Musei, grazie a uno stanziamento di 11.500 euro diviso in due anni, il 2015 e il 2016. Tutti i materiali nei mesi scorsi sono stati censiti, inventariati, digitalizzati e sono in corso di trasferimento al Centro Etnografico che diventerà la loro casa.

Da domani, martedì 15 novembre, quando verrà presentato il lavoro svolto nel corso del primo incontro della rassegna L’occhio non vede cose…,i materiali del fondo saranno fruibili sulla Rete Civica Carpidiem e dal 2017 lo saranno anche sulla piattaforma regionale. La rassegna continuerà con altri due incontri, il 17 e il 23 novembre (sempre alle ore 21 e sempre all’Auditorium della Biblioteca multimediale Loria), durante i quali verranno presentati alla città alcuni lavori sul paesaggio urbano e rurale, quello che Beppe Lodi aveva letto a partire dagli anni '80 in chiave ‘ghirriana’, anche nei lavori apparentemente meno artistici e più di servizio all'ente. Tutto questo per valorizzare adeguatamente anche in forma multimediale un patrimonio da tanti poco conosciuto.
“Beppe Lodi col Centro di Documentazione Audiovisiva, nel corso di tre decenni, ha realizzato direttamente o raccolto da varie fonti tantissime testimonianze sullo sviluppo di Carpi, sia dal punto di vista urbanistico che economico, sociale e politico – spiega l’assessore alla Cultura Simone Morelli –. Un patrimonio straordinario che fa della città un esempio assoluto nel contesto regionale e tra i più significativi a livello nazionale e che a partire trova adeguata valorizzazione e fruizione”.
L’assessore Morelli parteciperà al primo incontro di domani assieme al regista Federico Baracchi e all’archivista Federica Collorafi.

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