Discusso il Consiglio il Piano Economico Finanziario e le tariffe per la gestione del servizio

“Abbiamo raggiunto in un quadrimestre gli obiettivi che ci eravamo dati a scadenza triennale. Le proiezioni su questi primi mesi del 2016 a tariffa puntuale e con il porta a porta integrale ci dicono infatti che siamo già all’84% di raccolta differenziata, a 56-57 chili/anno per abitante di rifiuto indifferenziato prodotto compreso quello abbandonato (nel 2014 erano 200, ndr.) e che la metà dei carpigiani non ha ancora mai esposto il bidoncino che definisce la parte variabile della tariffa”.
L’assessore all’Ambiente Simone Tosi ha commentato così la delibera che poi è stata approvata ieri sera a maggioranza dal Consiglio comunale di Carpi sul Piano Economico Finanziario (PEF) e le tariffe per la gestione dei rifiuti urbani per il 2016. Gestione che sia a Novi di Modena che a Soliera avviene ormai con le stesse modalità (se si esclude il centro storico della nostra città). “Ci poniamo tra i primi come risultati e non solo nella nostra provincia ma in regione, idem dal punto di vista dei costi. Nel 2013 eravamo al 63% e ora abbiamo tagliato 10 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati prodotti”. E a questo punto Tosi ha chiesto al Consiglio di prendere in considerazione una possibile riflessione riguardo ad esempio la raccolta della plastica, da rendere domiciliare magari, o sul pagamento di certi servizi come la raccolta a chiamata degli sfalci che tanti non utilizzano, o magari ancora sulla diminuzione della frequenza dei passaggi dei mezzi di Aimag per svuotare i bidoncini, per diminuire ulteriormente i costi.
Tosi ha anche fornito in aula alcuni dati sui costi fissi annui del servizio (45,49 euro la tariffa per i single, 147,84 euro quella invece per le famiglie con 6 componenti; per Carpi questi dati aumentano però di 2 o 7 euro rispettivamente a causa della maggiore dimensione della nostra città rispetto a Novi di Modena e Soliera: per chi vive in centro storico la tariffa è maggiore): per la parte variabile dello stesso si è calcolata la quota di 16,36 euro per ogni svuotamento del bidone domiciliare da 120 litri dell’indifferenziato.  “L’80% delle famiglie si prevede che spenderà meno dell’anno scorso. E questo vuol dire che abbiamo fatto gli interessi della nostra comunità e il nostro mestiere, anche contro gli arruffapopoli che remavano contro alle assemblee di presentazione del servizio. E dobbiamo puntare su un maggiore contrasto nei confronti di chi abbandona i rifiuti, che deve muoversi su tre assi: l'educazione, l'informazione ed infine la repressione: siamo pronti ad un giro di vite”.
Il dibattito su questa delibera è stato molto ampio: da parte di alcuni consiglieri di maggioranza come Marco Reggiani, Lorenzo Boni e Martina Arletti del Pd sono venute diverse sottolineature sui “successi straordinari” raggiunti con il nuovo sistema a tariffazione puntuale e differenziata ‘spinta’ su tutto il territorio e sugli obiettivi sfidanti da perseguire, anche con una maggior repressione degli abbandoni di rifiuti. Molto critici invece alcuni esponenti dell’opposizione come Monica Medici (M5S) che si è chiesta a quali investimenti servano i quasi due milioni previsti nel Piano Economico Finanziario sotto la voce ‘costi uso capitale’, e ha eccepito sulle quantità di scarti che CA.R.E porta nella discarica di Fossoli, 16 mila tonnellate. “La raccolta è fatta male”. Roberto Benatti (Forza Italia) dal canto suo ha criticato il servizio per come viene effettuato nel centro storico, e ha ribadito come molti cittadini non facciano la raccolta e buttino i rifiuti come capita. “Magari a Rio Saliceto, dove ne vedo tanti di carpigiani che portano i loro sacchetti. Non tutto è perfetto – ha spiegato invece il consigliere di Fratelli d’Italia Cristian Rostovi – ci vuole meno entusiasmo nel dare dati positivi. E all’assessore Morelli chiedo se sono belle le pattumelle lasciate sotto i portici del centro…”. Luca Severi (M5S) ha anch’egli criticato alcune delle cifre contenute nel Piano, che non dimostrerebbero tra l’altro come ha detto l’assessore Tosi un calo anche se limitato delle spese da un anno all’altro. Giorgio Verrini (Carpi Futura) ha infine chiesto di intervenire per diminuire il packaging che ingombra i contenitori dei rifiuti, magari dando anche la possibilità ai cittadini di portare i bidoni familiari in discarica.
Il PEF per la gestione del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti sui tre Comuni ha un valore complessivo di 12,8 milioni di euro, ai quali occorre togliere l’ammontare di alcuni contributi, per poco meno di un milione di euro. La delibera sul PEF ha ottenuto l’ok del Pd e il voto contrario di M5S e Carpi Futura mentre i gruppi FI e FdI si sono astenuti.
Assieme all’approvazione di questa delibera sono state approvate ieri sera in Consiglio le modifiche al Regolamento per il servizio di raccolta grazie al quale a Carpi, Novi di Modena e Soliera si avranno i medesimi standard di servizio.

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