L’interrogazione di Boni (Pd), le risposte dell’assessore all’Urbanistica Tosi --Comunicato stampa n.96 del 27/3/2015

La seduta del Consiglio comunale di Carpi di ieri, giovedì 26 marzo, aveva come primo oggetto all’ordine del giorno una interrogazione del consigliere Lorenzo Boni (Pd) sulle opere previste al parco cittadino di via Lago d’Orta. Qui sono iniziati qualche settimana fa i lavori di ampliamento della struttura gestita dal Centro sociale di Cibeno: Boni ha domandato lumi all’amministrazione sull’iter autorizzativo delle opere, sulle sue caratteristiche e sui costi previsti, sugli eventuali compensazioni in termini di alberi, visto che ne sono stati abbattuti alcuni per l’ampliamento, e infine sulla ‘filosofia’ di gestione dei parchi cittadini in relazione alla loro fruibilità e non solo da parte dell’amministrazione comunale.

L’assessore all’Urbanistica Simone Tosi rispondendo a Boni ha prima ricordato che “si sta parlando di una realtà, il Centro sociale di Cibeno, che svolge una serie di attività sociali, ricreative, associative nel quartiere e per la città; ha creato l’associazione Ancora – ha detto - che svolge attività sociali per le persone non autosufficienti attraverso attività mirate e rilevanti come ad esempio i trasporti sociali; da anni cura professionalmente e con molta attenzione l'area verde attraverso l'opera volontaria di tanti soci; al proprio interno svolge attività come doposcuola; organizza puntualmente iniziative di approfondimento su diversi temi di attualità; non dobbiamo scordarci poi che, durante il sisma 2012, il Centro ha offerto ospitalità alle famiglie in difficoltà, offrendo non solo un riparo e i pasti, ma soprattutto l’accoglienza e la solidarietà necessarie in un momento in cui l’intera comunità stava soffrendo aiutandola così a risollevarsi. Chi pensa che in questo luogo si giochi solo a carte o a tombola non conosce cosa fanno e cosa hanno realizzato nel concreto queste donne e uomini che sacrificano parte del loro tempo per gli altri. Non stiamo parlando dunque di uno speculatore privato che guarda  al suo interesse personale, ma di un soggetto collettivo che pensa agli altri, alla città ed al quartiere.  Ecco, il Centro sociale di Cibeno ha voluto dare nuove opportunità e prospettive al quartiere decidendo di investire le risorse ottenute con sacrificio e tanto impegno da parte di tutti i soci in una nuova struttura che potrà ospitare le tante attività che oggi esso fa, e le tante che il quartiere potrà generare. Per fare questo è stato necessario abbattere alcune piante; nella consapevolezza che il taglio di una pianta non piace a nessuno, me compreso, ma altrettanto consapevolmente voglio informarvi che ogni anno a Carpi ne vengono messe a dimora oltre 700”.

Tosi ha poi risposto nel dettaglio alle domande poste nella sua interrogazione da Boni, avvalendosi anche di alcune ‘slide’ proiettate al computer. “Il 5 novembre 2014 il Centro sociale chiede l’autorizzazione a costruire la sala polivalente. La Giunta autorizza il 10 novembre 2014 e il 26 gennaio 2015 viene rilasciato il Permesso di costruire (PDC). Il PDC viene rilasciato a seguito di alcuni passaggi formali, come l’apertura di un procedimento amministrativo, la verifica tecnica, la raccolta dei pareri degli enti interessati, ed essendo questo un nuovo manufatto attiguo all’edificio storico del Centro sul quale insiste un vincolo urbanistico, viene richiesto anche un parere alla Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio (CQAP), che ha esaminato il progetto nella seduta del 20 gennaio 2015. La costruzione è inserita in modo armonico tra le strutture circostanti ed occupa una parte molto ridotta della zona sud dell’area verde a fianco dell’attuale struttura. L’area del cantiere ha interessato una decina tra alberi e siepi, ma saranno messi a dimora una fila di cespugli ed alberi che avranno la duplice funzione di sostituire le essenze arboree tolte e mascherare la vista della struttura dalla strada. Struttura che consisterà in una nuova sala a disposizione del quartiere e della città, dove si potranno sviluppare una serie di attività che nel Centro attuale non è possibile ospitare. In più la struttura stessa, a conclusione della durata del contratto di comodato d’uso, incrementerà il demanio comunale senza che la collettività abbia speso risorse per la sua realizzazione”.

Tosi ha infine concluso la sua replica ricordando che “il nostro patrimonio verde è ricco e diffuso; basti pensare che al demanio comunale risultano circa 35.000 piante di cui 24.000 nelle nostre aree verdi che sono complessivamente 68 e che si sviluppano per quasi un milione di metri quadrati. Patrimonio destinato ad incrementarsi con le nuove aree verdi che stanno crescendo in città, come ad esempio quella collocata in via Sigonio. A queste aree poi possiamo aggiungere gli oltre 400.000 metri quadrati di aree riboscate che hanno permesso di collocare il nostro comune tra i primi 4 in provincia per l’impegno profuso nel rimboschimento. Infine voglio rimarcare il fatto che il nostro Comune ha sempre ottemperato ad una legge dello Stato che ci impegna a mettere a dimora ogni anno un albero per ogni nato, il che corrisponde in concreto a circa 600/700 alberi in più ogni anno”.

Lorenzo Boni in sede di controreplica si è detto soddisfatto delle parole dell’assessore, “che hanno chiarito il futuro di quest’area verde: era importante comunque capire lo sviluppo della situazione”.

 

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