Riguarda la gestione di 618 alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà comunale --Comunicato stampa n.10 del 10/1/2014

L’unica delibera discussa ieri, giovedì 9 gennaio, nel corso del Consiglio comunale di Carpi, ha riguardato il nuovo Accordo quadro e contratto di servizio con ACER (Azienda Casa Emilia Romagna) di Modena, per la gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica (ERP) di proprietà comunale. “A partire dal 2° semestre 2013, dopo una serie di incontri, la conferenza degli enti locali facenti parte di ACER – ha spiegato l’assessore al Patrimonio Carmelo Alberto D’Addese – ha definito l’ipotesi di un nuovo Accordo quadro per la gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica di proprietà comunale. L’Accordo quadro è stato costruito in base alle indicazioni della Legge regionale che disciplina le modalità di gestione del settore abitativo residenziale e definisce le modalità giuridiche, tecniche ed economiche attraverso quale ogni ente può modulare il rapporto di gestione dell’ERP con ACER. Il nuovo accordo prevede una durata di 5 anni dal 2014 al 2018 con la possibilità di rinnovo per altri 5 anni attraverso l’adozione di una apposita delibera del Consiglio. Il patrimonio ERP è formato in provincia da 6000 alloggi; 618 quelli di proprietà del Comune di Carpi. Il nuovo Accordo riconosce ad ACER un compenso per l’attività di gestione corrente di 43 euro al mese per alloggio (il precedente compenso ammontava a 40 euro sempre al mese per alloggio, ndr.). L’aumento si è reso necessario per far fronte all’aumento dell’ IVA, dell’imposta di Registro sui contratti di affitto, del costo del personale, degli oneri assicurativi. Il nuovo Accordo quadro prevede inoltre un incremento del budget disponibile per la manutenzione ordinaria che passa da 24 a 27 euro al mese per alloggio. Si prevede inoltre che ACER metta a disposizione del Comune un nuovo servizio di custodia dei beni ed arredi di utenti sfrattati o decaduti o delle eredità giacenti. Si ricorda inoltre che il Comune ha trasferito all’Unione delle Terre d’Argine le funzioni in materia di servizi sociali e pertanto la gestione del patrimonio ERP ‘nelle parti a rilevanza sociale’ è delegata al competente Ufficio casa dell’Unione”.
A seguito di alcune domande poste dal capogruppo di Carpi 5 Stelle Andrea Losi, l’incaricata Romana Mattioli ha delucidato i presenti in aula sul tema delle manutenzioni ordinarie e straordinarie degli alloggi ERP, spiegando nei termini pratici la questione e indicando in 14 euro ulteriori (sempre alloggio/mese) il budget disponibile per eventuali interventi negli alloggi, solo se preventivamente autorizzati dal Comune. In pratica per la manutenzione ordinaria in questo nuovo Accordo quadro sono previsti 200 mila euro circa l’anno, il 2% del valore del patrimonio ERP del Comune, “una cifra modesta – ha detto Mattioli - rispetto alle esigenze di un patrimonio che invecchia. Per ora i canoni di affitto autofinanziano la gestione ma non sarà così nel prossimo futuro. E solo per gli immobili ACER esistono accantonamenti anti-degrado”. A seguire sono intervenuti i consiglieri Alboresi (Lega nord), Lugli (Pd) e Pivetti (ApC): quest’ultima ha prefigurato “un futuro brutto per le case popolari – ha affermato – anche perché non si instaura un diverso tipo di rapporto con gli inquilini: questi si aspettano sempre che siano altri a fare le cose e dunque sono sempre scontenti. Mettiamo in campo una maggiore responsabilizzazione di costoro assieme ad ACER e all’Ufficio casa, chiedendo loro pure di compiere azioni concrete per mantenere questo bene”. Roberto Andreoli (capogruppo PdL) ha invece esordito chiedendosi se il Comune è a conoscenza del depauperamento consistente di questo patrimonio immobiliare e se controlli e verifichi gli interventi fatti. “Il Consiglio potrebbe essere messo a conoscenza della situazione degli alloggi ERP? Tempo fa proposi di cercare sul mercato un possibile gestore alternativo ad ACER e mi si disse che la Legge regionale bloccava questa teorica possibilità. Ci sono dunque zero margini di manovra per noi e non abbiamo metri di confronto per sapere se 27 o 43 euro sono pochi o tanti. 320 euro all’anno per alloggio per la manutenzione ordinaria sono pochissimi e così l’immobile si deprezza, il suo valore cala e l’inquilino è scontento. Infine – ha concluso - potevamo aspettare a discutere questa sera questo Accordo visto che questo Consiglio è in scadenza, lasciando al nuovo che verrà questo compito”.
Marco Bagnoli (Pd) ha dal canto suo sottolineato positivamente il progetto avviato da qualche tempo de La Casa nella Rete, in discontinuità con il passato. “Il Comune non può tornare a gestire direttamente le case popolari: sensibilizzare invece gli inquilini per nuove forme di collaborazione e intervento non mi sembra una missione impossibile”. E se Andrea Losi si è detto non soddisfatto per le risposte ottenute sul concetto di manutenzione e ha concordato con il collega Andreoli nel chiedere il rinvio dell’esame dell’Accordo la consigliera Daniela Depietri (Pd) ha ricordato come la nuova Legge regionale cercherà di rendere più intercambiabile l’accesso alle case popolari. “Piuttosto chiediamoci quali proposte mettere in campo insieme in questo settore. E ricordo che il nostro mandato vale fino all’ultimo giorno, non scade sei mesi prima”. Anche Roberto Benatti (PdL) ha tenuto a ribadire che “non è corretto che sia questo Consiglio a votare questo Accordo. L’amministrazione vuole lasciare una traccia indelebile; si poteva prorogare di un anno la sua scadenza. Ci piacerebbe poi sapere quanto ACER spende per la manutenzione e se gli uffici del Comune controllano gli alloggi dati in gestione ad essa. Chi ci dice che operi bene? Ma l’amministrazione uscente – ha concluso - non vuole pestare i piedi a nessuno”.
Nel corso della sua controreplica l’assessore D’Addese ha ricordato infine perché con questo nuovo Accordo quadro ad ACER saranno riconosciuti maggiori compensi ma garantendo manutenzioni programmate e cicliche agli alloggi sia ordinarie che straordinarie, queste ultime grazie a residui gestionali o fondi accantonati dal Comune. “Cambiare il soggetto che gestisce il patrimonio ERP? Non dipende solo dall’ente locale ma dagli investimenti centrali, vedi il caso FS”. Dopo avere rammentato che è aperto in questi giorni un Bando comunale di ricerca di nuovi alloggi da destinare proprio all’ERP D’Addese ha chiuso il suo intervento spiegando che ACER rendiconta tutti i suoi lavori e gli atti vengono poi inviati agli uffici comunali che hanno così la possibilità di controllarli.
L’Accordo quadro e contratto di servizio con ACER è stato votato da Pd e ApC, con l’astensione degli altri gruppi presenti in aula.
 

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