Una interpellanza di Alleanza per Carpi, tanti gli interventi --Comunicato stampa n.311 del 16/12/2013

Il Consiglio comunale di Carpi ha discusso di furti di biciclette nel corso della seduta di giovedì 12 dicembre. Giliola Pivetti ha letto in aula una interpellanza firmata dal suo gruppo, Alleanza per Carpi, che riguardava proprio questo argomento. Nel suo documento Pivetti ricordava come di verifichino “decine di furti ogni settimana e quasi mai la refurtiva viene recuperata, che il fenomeno ha le dimensioni di un’industria del crimine, che sta iniziando tra i cittadini un periodo di rabbia crescente poiché ogni precauzione si rivela inefficace. Molti furti si verificano poi davanti alla Biblioteca multimediale Loria e non si sa bene come vengano controllate le telecamere di sicurezza”. Dopo queste premesse l’interpellanza firmata dai consiglieri Pivetti e Verrini chiedeva poi al Sindaco cosa intenda fare la Giunta “per porre un freno a questo fenomeno che dilaga, se le telecamere vengano osservate in diretta da qualcuno in presa diretta, se non si ritenga di coordinare maggiormente i vari soggetti tenuti alla denuncia post reato per evitare di fare scadere il tempo utile per il controllo delle riprese”.
L’assessore alla Polizia municipale Carmelo Alberto d’Addese ha replicato in aula ricordando che sono 97 le telecamere di videosorveglianza nel territorio dell’Unione delle Terre d’Argine, di cui 69 a Carpi; che la loro visione nella Centrale operativa di via 3 Febbraio non è continuativa; che la medesima visione è disponibile anche nelle sedi di Polizia e Carabinieri, ovvero le forze dell’ordine che ricevono le denunce e dunque hanno in carico la visione dei filmati. “Nel corso del 2013 l’Ufficio oggetti smarriti della Polizia municipale a Carpi ha consegnato a chi le ha rinvenute 21 biciclette, e tra queste 1 al legittimo proprietario a seguito di furto. Spesso si tratta di velocipedi in cattivo stato, non rubati ma abbandonati. L’Ufficio di Polizia giudiziaria del Corpo di Carpi ha poi proceduto ad inoltrare alla Procura competente 8 informative per il reato di furto di bici di cui 2 a carico di persone note e il resto di persone ignote, e inoltre ha proceduto a restituire a 11 proprietari le loro bici trafugate”. D’Addese ha poi ricordato che il consiglio che viene fornito dall’amministrazione comunale a chi ha subito un furto è quello di attivare un sistema di registrazione Bici Sicura che rende riconoscibili i mezzi grazie all’apposizione di una targa adesiva indelebile, di chiudere sempre con il lucchetto la bici, da lasciare poi in zone illuminate e se possibile videosorvegliate. “La microcriminalità attanaglia la città, anche se le forze dell’ordine compiono controlli a tutto tondo sul territorio. Il Sindaco – ha concluso - ha recentemente chiesto al Prefetto di Modena più attenzione per la nostra città e ricordo che nell’ambito del progetto della nuova pista ciclo-pedonale in viale Dallai è prevista la posa di cinque gabbie-parcheggio vicino alla stazione Fs, con estensione della videosorveglianza. Inoltre stiamo lavorando per attivare un servizio di riparazione e custodia bici”.
Molti i consiglieri comunali che sono intervenuti sul tema: i più sottolineando l’effettiva gravità del fenomeno dei furti di biciclette a Carpi. Per Roberto Benatti (PdL) la videosorveglianza “non serve a nulla contro la criminalità; ci vorrebbero più vigili in strada e meno negli uffici”, mentre Giorgio Verrini (ApC) ha proposto di fare maxicollette nei luoghi più frequentati dai ciclisti, come l’ospedale, per pagare i custodi. Andrea Losi (capogruppo di Carpi 5 Stelle) ha anch’egli ricordato l’esistenza del Registro Italiano Bici per targare i mezzi mentre il capogruppo della Lega nord Argio Alboresi ha invece spiegato che non esiste “la volontà politica in città per risolvere questo problema, che crea oltraggio a chi subisce il furto”.
E se Daniela Depietri e Gianni Bassoli del Pd hanno ricordato le difficoltà delle forze dell’ordine, impegnate su vari fronti e con personale non adeguato, nel realizzare un contrasto efficiente nei confronti dei ladri di due ruote il collega Cristian Rostovi del PdL ha invece rammentato come in occasione di una recente visita del Prefetto sui temi della sicurezza il primo cittadino avesse risposto che a Carpi tutto sommato non c’erano problemi, invece di lamentarsi con il massimo rappresentante dello Stato nella nostra provincia. Dopo l’intervento del consigliere Pd Marco Bagnoli in sede di controreplica la consigliera Pivetti si è detta non soddisfatta delle parole di D’Addese: “la nostra impressione – ha detto - è che non ci sia stata una vera e propria presa in carico del problema da parte del Comune, mentre l’assessore conferma che la microcriminalità attanaglia Carpi: e questa è una novità rispetto a qualche anno fa. La videosorveglianza non serve a nulla o a poco, meglio la presenza fisica delle forze dell’ordine o magari dei cassintegrati che si potrebbero usare come custodi delle bici”. L’assessore D’Addese ha infine chiuso il dibattito spiegando come a suo parere fosse sbagliato dire che la videosorveglianza non funzioni, “visto che invece è utile, anche per il controllo della viabilità, e ha permesso di risolvere alcuni casi anche a Carpi. E al Prefetto abbiamo invece sollecitato una maggiore attenzione per il nostro territorio, mentre il Sindaco sia al rappresentante dello Stato che al Questore ha chiesto più controlli, più volte. Attenzione poi a non confondere le figure dei custodi di bici con le guardie: alla stazione già ci sono i volontari di Protezione Civile che operano. Il vero tema – ha concluso - è il controllo del territorio e questo lo devono svolgere Polizia, Carabinieri e le altre forze dell’ordine”.
 

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