Presentato il progetto vincitore del concorso internazionale
Trucioli di salice e foto di Ghirri tra le suggestioni


CARPI, 30 Aprile 2020
«Un parco lineare nel paesaggio agrario ritrovato, che, come solco nei campi, produrrà nuove connessioni urbane»: così l'architetto reggiano Marzia Zamboni spiega il progetto con cui, insieme a tre colleghe, ha vinto il concorso internazionale indetto dal Comune per recuperare l'area detta “ex-Cappuccina” – cinque ettari fra via Lenin e viale dei Cipressi, che saranno trasformati in un parco per “ricucire” le zone circostanti (parco della Resistenza, cimitero, polo scolastico di via Peruzzi.

Il risultato, presentato oggi in video-conferenza stampa, ricorderà i paesaggi nostrani immortalati dal fotografo reggiano Luigi Ghirri – citato fra gli ispiratori – e riprenderà in certi arredi la storica tradizione carpigiana del truciolo di salice. Non mancheranno enormi specchi a moltiplicare la vegetazione e dare ulteriore profondità agli spazi, per chi percorrerà l'antico e ritrovato stradello detto “passo dei Cappuccini”. Dei 55mila metri quadri totali, circa 14mila saranno destinati a parco vero e proprio, recuperando a terreno agricolo il resto.

Zamboni e la sua squadra – gli architetti Elisa Ferretti, Anna Bonvicini, Arianna Bordina – hanno battuto altri sedici progetti, giunti da varie parti d'Italia: oltre all'Emilia, anche Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, Marche e Lazio. Il bando prevedeva altri quattro riconoscimenti: premi in denaro per il secondo e il terzo, rispettivamente l'architetto trevigiano Giampaolo Mazzon e la società di ingegneria “Dodi moss” di Genova; menzione speciale per il quarto e il quinto, Antonello Sado di Torino e Monica Sgandurra di Roma.

«Sono molto soddisfatto – ha dichiarato l'assessore all'Urbanistica Riccardo Righi – e con me tutta l'Amministrazione perché il progetto vincitore è riuscito a mettere insieme tutte le richieste e linee d'indirizzo uscite dal percorso partecipato. E' valsa la pena prenderci il tempo che è servito per arrivare a questo risultato, perché così la città avrà un parco inclusivo, capace di ricucire i tessuti urbani, e di fronteggiare i cambiamenti climatici restitutendo spazi “lenti”, al confine tra il naturale e l'artificiale.»

I prossimi passaggi saranno l'affidamento dell'incarico a inizio settimana, e l'acquisizione delle aree non ancora di proprietà comunale.

Causa l'emergenza sanitaria non è stato possibile allestire la mostra dei progetti partecipanti: in attesa saranno pubblicati su www.concorsiarchibo.eu

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