Comunicato stampa n. 42 del 20 giugno
Il ringraziamento del Sindaco all'autore della poesia "Il boato"
foto consegna diploma

Qualche giorno fa, l'obiettivo del fotografo aveva catturato, affisso alla rete di uno dei centri di assistenza allestiti dal Comune, un foglietto con il testo di una intensa poesia, intitolata "Il boato", che rappresenta un forte momento di vita che un giovane poeta ha voluto condividere con gli altri "sfollati". Per condividere ancora maggiormente il bel testo si è pensato di pubblicare la foto e la poesia sul sito www.carpidiem.it.
L'autore della lirica, rintracciato con un appello web, si è rivelato essere… una coppia.
Infatti sono Annamaria e il figlio Davide, che avevano già vissuto il terremoto de L'Aquila, gli autori dei versi che hanno fissato sulla carta le emozioni e i sentimenti provati nei momenti della terribile scossa ma, soprattutto, nella successiva scoperta di un mondo di speranza e solidarietà che adesso deve prendere il sopravvento sulla paura e l'ansia.
Siccome questi valori sono sembrati particolarmente significativi nel pomeriggio di ieri il Sindaco Enrico Campedelli ha incontrato i due rimatori e, ringraziandoli a nome della comunità, ha consegnato loro un estemporaneo diploma ricordo davanti al Gonfalone della città.

file .pdf Comunicato stampa

Si riporta di seguito il testo della poesia e si allegano la foto dell'incontro e la foto del foglio appeso alla rete del centro assistenza.
IL BOATO
Tutto è iniziato con un grande boato...
Qualche ora dopo che mi ero addormentato!
Ogni cosa ha cominciato a tremare
E l'unica soluzione era quella di scappare!
Per diversi giorni una macchina ho avuto come letto
MA quel piccolo spazio dei miei nonni era pieno d'affetto!
Ogni giorno alla mamma lontana stavo a pensare
Ma con una telefonata la tristezza facevo passare!
In giro vedevi solo divise gialle, rosse e blu
Che facevano a gara a chi scavava di più!
Da città diverse sono tutti arrivati
Non si erano mai visti ma erano affiatati
C'era il settentrionale ed anche il meridionale
Ma il dialetto parlato era quello universale
Una parola sola che trovi nel mondo in ogni città
Undici lettere che insieme dicono solidarietà
Un triste ricordo è stato il BOATO
Lasciando un territorio completamente devastato!
Ma il ricordo più bello che farò stare nella mia mente
Sarà quello degli aiuti di tutta quella gente!

Annamaria e Davide
foto poesia

In occasione dell'incontro col Sindaco Campedelli, Annamaria D'Ippolito ha fatto omaggio di una nuova poesia, dedicata ai volontari, che volentieri pubblichiamo.

IL VOLONTARIO
Chi ci mette sull'attenti ha davvero un gran carisma ….
un grande comandante che la natura chiama sisma!
Se è giorno o notte per lui è indifferente ……
lo sa bene che arriviamo comunque puntualmente!
Dapprima vedi quegli angeli con auto e divise rosso fuoco ….
non sbagli a riconoscerli … sono i Vigili del Fuoco!
E poi ancora polizia, protezione e soccorso sanitario …
divise diverse, ma con lo stesso lavoro di volontario!
Se prima d'allora pensavi a vacanze e qualcosa per il tuo diletto ….
ora ti ritrovi ad aiutare chi non ha più nemmeno un letto!
Non senti il caldo, il freddo e nemmeno la necessità di dormire ….
pensi solo che al più presto il tuo lavoro devi finire!
Perché ciò che stai facendo per qualcuno sarà prezioso …
ed è solo per questo che farlo al meglio ti senti doveroso!
Non lo facciamo per le istituzioni, i giornali o le TV
ma solo per quella gente che oltre alla vita nulla ha più!
E non importa se in giro lanciano critiche ed evidenziano difetti …
noi che ci siamo dentro … sappiamo che sono solo inutili preconcetti!
Rimaniamo fedeli al nostro credo che nulla ha di straordinario …
è solo nutrito dalla voglia e la passione di essere un VOLONTARIO!
L'unica frase che condividiamo con tutti e continueremo a gridare …
è il "TENIAMO BOTTA" pensato dagli emiliani per tornare a sognare!

Annamaria D'Ippolito

   

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