Presentato da 4 consiglieri Pd, tratta di housing sociale e co-housing --Comunicato stampa n.256 del 15/10/2013

Ragionare sul futuro di Carpi in attesa del nuovo Psc, anche con un diverso uso degli spazi costruiti che tenga conto delle dinamiche demografiche con nuovi modi di abitare. Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale di Carpi, giovedì 10 ottobre, i consiglieri del gruppo Pd Marco Bagnoli, Paolo Gelli, Viola Baisi e Roberto Arletti, hanno presentato un ordine del giorno sul tema housing sociale e co-housing. Il testo del documento è stato letto in aula da Marco Bagnoli: “rilevata la necessità di programmazione di un tessuto urbano equilibrato, in cui siano favorite la coesione sociale, l’integrazione generazionale, culturale e tra diverse categorie economiche, la solidarietà tra vicini e coabitanti e la responsabilizzazione comune dei cittadini per la qualità degli spazi urbani pubblici e privati; constatato che pur in presenza di un notevole patrimonio immobiliare cittadino pubblico e privato, anche con alloggi privati sfitti, resta fortemente sentito in città il problema casa per molte tipologie di famiglie e giovani coppie, per le difficoltà economiche connesse all’acquisto e al mantenimento di una nuova abitazione; che non è possibile immaginare soluzioni legate a ulteriore consumo del territorio e che il futuro Psc e il Piano della Ricostruzione del dopo-terremoto da approvare entro l’anno dovrà essere ‘a volumi zero’ e puntare sulla riqualificazione degli edifici esistenti con interventi di ricostruzione dei fabbricati urbani e agricoli danneggiati dal sisma nel quale prevedere anche meccanismi di agevolazione per il recupero dei fabbricati danneggiati; precisando che con il termine co-housing si intendono forme di insediamenti abitativi composti da alloggi privati corredati da ampi spazi di servizio comune e in condivisione tra più nuclei familiari, che possono essere ampie cucine, lavanderie, spazi per gli ospiti, laboratori e altro; che si tratta di abitazioni private di solito di dimensioni più limitate rispetto alla media delle normali abitazioni (più piccole del 5-15%), per contenere i costi complessivi dell’intervento (poiché a carico di ciascun proprietario vi è anche una quota-parte della spesa per la realizzazione degli spazi collettivi) e cercare di favorire in questo modo un più intenso utilizzo delle aree comuni; ricordato che questi temi rientrano a pieno titolo nella fase attuale di elaborazione del Piano per la Ricostruzione al quale seguirà in futuro il nuovo Psc vero e proprio, sulla base del documento di indirizzo approvato dal Consiglio comunale; tenuto conto che queste nuove forme abitative potrebbero essere tenute in considerazione nell’ambito delle politiche familiari, di genere e in favore di chi è diversamente abile e che l’Unione delle Terre d'Argine ha promosso, come strumento per la definizione di una filiera sociale delle politiche abitative, il progetto La casa nella rete, che prevede all'interno delle proprie linee esecutive anche sinergie tra pubblico e privato per la realizzazione di esperienze di social housing; riscontrata la necessità che le azioni di programmazione dell’ente locale, che siano di competenza della Giunta o del Consiglio, debbano sempre essere più orientate, come sempre riconosciuto dall’amministrazione, a progettare risposte e interventi fondate sulle esigenze concrete del territorio, con politiche abitative e urbanistiche in grado di produrre effetti adeguati alle nuove tendenze sociali, demografiche ed economiche: il Consiglio comunale impegna dunque la Giunta comunale ad implementare anche a Carpi, nelle forme che saranno ritenute percorribili e adeguate per costi e benefici, la sperimentazione di nuove forme abitative che, come l’housing sociale e il co-housing, possano costituire fonte di attrattività economica e sociale per la città: a organizzare all’interno del percorso del nuovo Piano per la Ricostruzione e del futuro Psc vari momenti e forme non episodiche ma strutturali di formazione e informazione pubblica con l’obiettivo di costruire percorsi che risultino condivisi dalla popolazione, con il coinvolgimento delle forze economiche e sociali in grado di dare contributi di idee e operativi a tali progetti: a valutare all’interno dei nuovi strumenti urbanistici agevolazioni economiche per gli interventi di riqualificazione di fabbricati esistenti o di ricostruzione di fabbricati danneggiati dal sisma nel caso i progetti che seguano i principi del co-housing”.
Alla domanda del capogruppo PdL Roberto Andreoli su quali agevolazioni economiche il Comune può mettere in campo a questo fine il consigliere Pd Paolo Gelli gli ha risposto di non sapere quali, sottolineando poi l’importanza del tema soprattutto per i fabbricati rurali che può incentivare la ricostruzione. Giliola Pivetti (capogruppo ApC) ha invece spiegato che non sempre le persone sono disposte a fare questa esperienza ‘comunitaria’; “ci vuole più informazione ed educazione a questa possibilità, se la Giunta vuole impegnarsi deve dare incentivi culturali e non solo minori oneri di urbanizzazione”. Andrea Losi (capogruppo ApC) ha invece spiegato che l’ordine del giorno era troppo generico. “Parliamone in Commissione e definiamo un calendario per arrivare al Piano per la Ricostruzione entro fine anno. Ribadisco poi l’importanza del tema dell’autocostruzione”. Roberto Andreoli ha poi preso la parola per sottolineare come nell’odg si definisca la socialità in città come una chimera: “una lettura drammatica della realtà questa, e dipende anche da noi visto che le regole urbanistiche negli ultimi decenni le abbiamo scritte qui dentro, regole che hanno allontanato dunque l’uno dall’altro. Io credo poi sia sbagliato unire Psc e Piano per la ricostruzione, il secondo è il preludio del primo. Se crediamo poi nel co-housing dobbiamo scrivere qui che vogliamo dare contributi, rendiamo più concreto questo odg”. Daniela Depietri (Pd) ha poi detto che “dobbiamo prestare più attenzione alla nostra società che è cambiata ma non certo solo per le regole che abbiamo scritto qui” mentre l’assessore alle Politiche sociali e sanitarie Alberto Bellelli ha ribadito come queste nuove forme abitative possono diminuire i costi e aumentare la socializzazione ad esempio dell’anziano solo. “L’autocostruzione è incentivabile ma c’è una mediazione da fare comunque da parte del Terzo settore. Per gli anziani a vita sola si può pensare ad esempio ad una sorta di condominio assistito, un progetto già in corso in altre realtà, vicino ai servizi sociali, con un portierato sociale dove chi è solo può scambiare il proprio appartamento, prodromo ad un lento accompagnamento alla struttura protetta. Il care residence è un nuovo strumento, una soluzione di housing sociale per anziani: l’ASP Terre d’Argine ci sta riflettendo da qualche tempo”.
Roberto Arletti (Pd) è intervenuto nel corso del dibattito sottolineando come siano le giovani coppie a non trovare casa e come “la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi non stia facendo un buon servizio pagando oggi affitti invece che aver comprato a suo  tempo appartamenti da utilizzare, che magari il volontariato poteva ristrutturare con la vigilanza del Comune”. Andrea Bizzarri (capogruppo Idv) ha invece spiegato che gli incentivi regionali dovrebbero essere dati alle giovani coppie non solo per l’acquisto del nuovo “ma anche per la ristrutturazione delle abitazioni, eventualità che comunque non può essere attuata come 40 anni fa quando vigevano criteri impiantistici ed energetici differenti”. Il Sindaco Enrico Campedelli ha dal canto suo affermato in Consiglio che il Piano per la Ricostruzione è la premessa per il Psc e che formule alternative come il co-housing sociale sono utili ed innovative e sostengono le situazioni di bisogno, in un contesto che cambia. Marco Bagnoli in sede di replica ha affermato infine che “non è l’urbanistica che modella la società ma la influenza: con questo documento vogliamo dare un indirizzo, approfondiamo il tema in Commissione”. Dopo le dichiarazioni di voto l’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità, unico astenuto il gruppo Fratelli d’Italia.
Il Consiglio comunale del 10 ottobre scorso ha visto poi l’approvazione all’unanimità della costituzione in diritto di superficie a tempo indeterminato per una cabina elettrica e servitù di elettrodotto a favore di Enel Distribuzione spa. In pratica la vecchia cabina elettrica posta nella frazione di Fossoli in via Mar Ionio, danneggiata dal sisma e poi abbattuta, verrà ricostruita ex novo di fronte, dall’altra parte della provinciale Romana nord, in un parcheggio, su 40 metri quadrati di superficie. Il Comune incasserà mille euro per questa concessione. La delibera è stata approvata all’unanimità.
Nel corso della seduta del Consiglio è stata anche messa ai voti (e ottenuta con l’unanimità) la modifica della composizione della seconda Commissione consiliare, con l’ingresso del consigliere Russo (FdI) al posto della collega Baggio (PdL).
In apertura infine il Consiglio comunale di giovedì scorso si era raccolto con un minuto di silenzio in ricordo dei morti di Lampedusa.
 

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