Ribadito il ruolo dell’ambulatorio per la patologia eredofamiliare femminile --Comunicato stampa n.122 del 27/05/2013

La seduta del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 23 maggio ha visto discutere una proposta di ordine del giorno presentata dal gruppo Pd a sostegno e valorizzazione del centro Spoke dell’ospedale Ramazzini (day hospital oncologico) denominato ‘ambulatorio per la patologia eredofamiliare femminile’. La firmataria Daniela Depietri ha letto in aula il testo del documento, nel quale si ricordava l’importanza di questa struttura dal 2010 individuata anche nel nosocomio carpigiano, si sottolineavano i numeri relativi al cancro al seno e di quanto la consulenza genetica in oncologia sia utile ad identificare la possibile natura ereditaria di una malattia tumorale e alla messa in atto di adeguate misure di prevenzione e gestione del rischio. Rammentando poi le cifre dell’attività del centro e il suo modus operandi, a costo zero per l’Azienda Usl di Modena, Depietri si chiedeva poi come mai un consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Defranceschi, avesse depositato un’interrogazione nella quale si chiedevano lumi su questa struttura ipotizzandone la chiusura. “Chiediamo che la Giunta – si conclude l’odg - si faccia parte attiva affinchè Regione e Azienda sanitaria mantengano e rafforzino l’ambulatorio per le patologie eredofamiliari femminili del Ramazzini”.
Il consigliere della Lista Carpi 5 Stelle Andrea Losi ha poi preso la parola per leggere l’interrogazione del collega Defranceschi, chiedendo a Depietri di modificare il capoverso del documento da lei firmato, laddove si citava lo stesso Defranceschi, “visto che ha fatto solo il suo dovere chiedendo lumi su una legge regionale”. Giorgio Verrini (ApC) ha ricordato invece come la vicinanza al malato della struttura sanitaria sia fondamentale per avere risposte veloci e diminuire l’ansia del paziente, criticando poi il fatto che il Ramazzini venga lentamente spossessato nonostante le promesse di potenziamento. L’assessore alle Politiche sociali e sanitarie Alberto Bellelli ha per brevi cenni trattato l’attività dell’Unità di Senologia e di come questa abbia tempi di attesa davvero brevi, tranquillizzando poi sull’intenzione della Regione di valorizzare questa struttura del nosocomio carpigiano, ricordando poi come sia fondamentale il tema della prevenzione e dei controlli per scongiurare il rischio del cancro alla mammella e infine come sia necessario sostenere la ricerca genetica di fronte ad un aumento della casistica. Critica verso la possibilità di tagliare questo servizio si è detta nel suo intervento Francesca Cocozza (Pd) mentre rispetto da parte dell’Azienda Usl nei confronti delle scelte che riguardano i cittadini è stato chiesto dal collega di Cocozza Marco Bagnoli.
Cristian Rostovi (PdL) ha invece invitato a non soffermarsi sulle parole di Defranceschi “perché quando altre volte si è detto e non fatto oppure quando si sono prese certe scelte sono il Pd e la Regione ad averle fatte: facciamo sentire la nostra voce ma ricordiamoci di chi sono le colpe”. Anche il capogruppo PdL Roberto Andreoli ha chiesto poi di intervenire ribadendo che anche un’altra struttura sanitaria, la Stroke unit, non deve essere portata via dal Ramazzini e come “ci siano comunque falle enormi nel progetto di screening mammografico, tanto più che servirebbe un’ecografia per una diagnosi risolutiva, e ritardi negli esiti e nei colloqui con i pazienti, inaccettabili entrambi. Dentro la ‘macchina’ della sanità si possono risparmiare soldi, non tagliando strutture”. La consigliera Giuseppina Baggio (PdL) ha poi affermato che da quando è nato Baggiovara il Ramazzini è stato depotenziato e anche il terremoto, che poteva essere l’occasione per modificare l’assetto del nostro nosocomio, non è servito a far sì che questo atteggiamento cambiasse. Il Sindaco Enrico Campedelli dal canto suo ha replicato che le risposte giunte dalla Regione sul tema in discussione sono certe e che l’unico Governo che non ha tagliato i trasferimenti alla sanità è stato quello di Prodi. “Noi ci muoviamo nella logica di quel Pal votato all’unanimità da tutti i Sindaci, con un sistema a rete che in occasione del terremoto ha retto. Sono previsti 40 milioni di euro di investimenti della Regione per il Ramazzini sotto forma di interventi post-sisma e venerdì 31 inaugureremo le nuove sale operatorie. Attenzione poi – ha concluso - a dare spazio al privato, vediamo cosa succede altrove; la sanità dev’essere pubblica”.
Daniela Depietri ha poi chiuso il dibattito ricordando che senza l’interrogazione di Defranceschi in Regione non avrebbe presentato il suo ordine del giorno, “e l’ho fatto in modo preventivo, per evitare che a qualcuno venga in mente di chiudere qualcosa che ha costo zero. Sulla Stroke Unit mi permetto di fare osservare che noi incontriamo i soggetti interessati, abbiamo esattamente chiare le problematiche dell’ospedale e stiamo cercando una soluzione”.
L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità da tutti i gruppi, ad esclusione del consigliere Losi, che si è astenuto.
 

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